Viaggio virtuale nel villaggio di Goderich.

Goderich-Freetown, Sierra Leone. Africa occidentale.

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Il villaggio, una delle più grandi comunità di pescatori della nazione, sorge sul mare a 8 miglia a sud della capitale Freetown. Nonostante la ridotta distanza dalla capitale, è praticamente abbandonato da ogni progetto nazionale ed internazionale, ad eccezione dell’ospedale di Emergency e della nostra compagine sierraleonese:

“Jeneba’s Mates-Healthcare and education C.B.O.” (Community Based Organizzation).

Nel villaggio, di circa 15.000 persone, non ci sono hotel, ristoranti, uffici. Ci sono solo pescatori, artigiani ed alcune scuole statali ed alcune private, che offrono un servizio migliore
in quanto alle pubbliche è negato ogni sostegno economico e strumentale.

 

Clicca sulle foto per ingrandirle, sui filmati per visionarli.

Il villaggio

La parte povera del villaggio dei pescatori. Da quì vengono i bambini a cui offriamo educazione, cure mediche ed alimentazione.

OLYMPUS DIGITAL CAMERANella periferia del villaggio, alcune famiglie si raccolgono intorno alle rocce e le riducono in piccoli pezzi sperando di venderle alle imprese edili. Uno spaccapietre guadagna meno di 50 centesimi al giorno. Insieme ai pescatori sono la classe sociale più povera della Sierra Leone. Per tutto il giorno rompono le rocce più grandi con delle pietre fino a ridurle inquelle più piccole ben visibili in foto.

 

La vita, i giochi di un bambino qualsiasi…

In giro per il paese, un mercato a cielo aperto dove ognuno cerca di vendere ciò che ha.

  farmacia 

A spasso per il paese…


Ogni mattina i bambini si lavano dalla testa ai piedi ed indossano un grembiule pulito prima di andare a scuola.
Vita tra case e SLUM

La via principale di Goderich
Una casa, un bambino si copre per il freddo causato dalla malaria
Cucinare nella parte più povera del villaggio Uno SLUM di pescatori.

A pesca con gli abitanti del villaggio, a 20 km dalla costa.

La situazione meteo

Un breve filmato lascia capire come le piogge siano un ostacolo allo sviluppo di attività sociali e professionali. Nel filmato si mescolano le emozioni come per un fatto assurdo e per il quale è difficile trovare proposte efficaci. L’anima ed il lavoro dei bambini africani colora comunque la situazione, tra dolce ed amaro in bocca.

Questo è un video unico. Dopo solo 20 minuti di pioggia il villaggio è diventato ciò che vedete in questo scorcio, tra le case della parte migliore del villaggio di Goderich.

 

Le tradizioni

Incontro con una Bundu Devul. La tradizione delle Bundu, le società segrete femminili, sono molto importanti in Sierra Leone. Hanno il compito di definire ed equilibrare le relazioni, diritti e doveri con gli uomini del villaggio, fino ad imporne alcuni comportamenti.

 

Il gioco

Non ci sono videogiochi ne corrente elettrica nel villaggio. Il gioco è quindi quello della strada.

Nel filmato una raccolta dei giochi di strada.

Il tennis

Il ballo

 

L’alimentazione

Cucinare nel villaggio non è facile. La risorsa più economica e disponibile è la legna.

La scuola materna

La mensa scolastica

I sierraleoncini imparano a collaborare e giocare insieme.

 

La scuola primaria

Ogni mattina, prima di entrare in classe, si canta una canzone sotto la bandiera della Sierra Leone. A volte l’inno nazionale, a volte la canzone della scuola.

La R.E.C school (Rural Educational Community School) con la canzone della scuola.

La KRI (Kulafai Raishdeen Islamic School) con l’inno nazionale della Sierra Leone.

Ma le scuole non hanno banchi a sufficienza per tutti… ed allora succede che nell’intervallo…

 

La scuola secondaria

Lezione di scambio interculturale tra una scuola secondaria sierraleonese ed una italiana.

 

Kabò

(I materiali multimediali sono di proprietà dell’associazione “I Compagni di Jeneba-ONLUS”. Sono stati realizzati durante le diverse missioni nel paese e rappresentano il tesoro culturale dell’associazione, dedicato alle missioni interculturali nelle scuole italiane e con il compito di realizzare progetti di sostegno al progetto “La carica dei 101…sierraleoncini”).