Negli ultimi anni, la nostra società ha visto crescere in modo esponenziale il numero di immigrati presenti sul territorio. A volte percepiti come invasori, altre come viandanti folkloristici, gli immigrati si legano ad aspetti problematici per la maggior parte dei cittadini. Questa pagina vuole stimolare la comprensione dei fenomeni migratori favorendo la scoperta di che cosa c’è “dietro la vita di un immigrato”.
Il fenomeno della migrazione può trovare origine in motivazioni estremamente variegate:
- economiche: sfuggire alla povertà, cercare migliori condizioni di vita;
- lavorative: trovare un lavoro, migliorare le proprie condizioni lavorative;
- politiche: dittature, persecuzioni, oppressioni, guerre, genocidi e pulizie etniche;
- religiose: impossibilità di professare il proprio culto religioso, intolleranza o persecuzione religiosa;
- conseguenti a disastri naturali: terremoti, alluvioni, siccità, carestie, tsunami;
- personali: scelte ideologiche, morali e filosofiche;
- anagrafiche: trasferimento in un luogo con clima migliore o minore costo della vita al raggiungimento della pensione;
- sentimentali: riunificazione familiare, ricongiungimento con il partner;
- criminali: fuga dall’autorità giudiziaria del proprio paese per evitare un processo o un arresto, impianto o diffusione di attività malavitose;
- legate all’istruzione: frequentare una scuola e conseguire un titolo di studio, garantire ai propri figli un’istruzione migliore, apprendere una lingua straniera.
Una ricerca tra i nostri nonni e genitori potrebbe stupire ed essere un ottimo spunto per ulteriori analisi e considerazioni.
Proviamo ad intervistare i genitori, i nonni e gli zii alla ricerca di eventuali migranti nelle nostra famiglia e facciamoci raccontare le loro storie.
Dati sugli immigrati ed emigrati.
Dicembre 2012
- Gli italiani emigrati nel mondo sono 4.208.977 di cui 2.017.163 donne (47,9%).
- Al 1° gennaio 2013 sono regolarmente presenti in Italia 3.764.236 cittadini non comunitari
RISORSE WEB SULL’ARGOMENTO
https://it.wikipedia.org/wiki/Immigrazione
Nessuno sceglie di essere un rifugiato, Fiorella Mannoia
Ecoprofughi-Le migrazioni forzate, di Valerio Calzolaio
Una relazione importante.
«Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura.
Molti puzzano perché tengono lo stesso vestito per settimane.
Si costruiscono baracche nelle periferie.
Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano in 2 e cercano una stanza con uso cucina. Dopo pochi giorni diventano 4, 6, 10.
Parlano lingue incomprensibili, forse dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina; spesso davanti alle chiese donne e uomini anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti.
Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano sia perché poco attraenti e selvatici, sia perché è voce diffusa di stupri consumati quando le donne tornano dal lavoro.
I governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, di attività criminali».
Fonte: Relazione dell’Ispettorato per l’immigrazione del Congresso degli Stati Uniti sugli immigrati italiani, ottobre 1919.
Marcinelle, «Italians, Belgians or Europeans?»
Cosa ne pensano oggi gli italiani a confronto con gli altri paesi.
http://www.pewglobal.org/2010/01/12/widespread-anti-immigrant-sentiment-in-italy/
Nell’articolo sopra troviamo la percezione del problema immigrazione di molti popoli a confronto.